Chi è nato prima, il marchio o la marca? Il business plan, potrebbe rispondere il più furbo. E, per carità, nessuno sarebbe autorizzato a dargli torto. E va bene, allora: chiuso il business plan e messo a fuoco il progetto, al momento di “uscire in comunicazione”, qual è il punto di partenza? Il marchio, più comunemente detto logo, o la marca, più comunemente detta brand?
Può sembrare un rompicapo. In realtà, la faccenda è molto più chiara di quanto possa apparire. Basta tenere a mente le definizioni fondamentali.
Il marchio, più comunemente detto logo, è il segno (fatto da caratteri, lettere e numeri) che definisce e determina una specifica area concettuale (ovvero la marca, più comunemente detta brand), oltre alla garanzia e l’autorevolezza dietro il prodotto/servizio. Può essere il principale segno di riconoscimento del brand, ma da solo non è sufficiente a tracciarne l’identità, che passa inevitabilmente dalla costruzione di un codice e di un linguaggio distintivo (tone of voice, storytelling, mascotte, personaggi, testimonial etc).
La marca, più comunemente detta Brand, rappresenta l’identità e il mondo simbolico (materiale e immateriale) legati a doppio filo con un soggetto, un prodotto o un servizio. Tutto questo immaginario scaturisce dal Branding, il metodo progettuale che consente alla marca di comunicare il suo universo valoriale. Quando l’immaginario del Brand e il percepito delle persone coincidono, allora chi ha lavorato al branding può ritenersi soddisfatto.
Alla luce di queste definizioni, la risposta alla domanda di apertura è davvero semplice. Chi è nato prima, il marchio o la marca? È nato prima il brand, in tutto il suo immaginario. Il logo viene dopo, a sigillarne l’essenza e la promessa verso le persone con cui entrerà in contatto.
Ma lasciamo la teoria e veniamo alla pratica. Per raccontare come nascono e come si intrecciano marchio e marca, in concreto, niente è meglio di una storia vera.
Questa è la storia di un’idea di business 100% italiana. Marchigiana, per la precisione. Una storia senza compromessi, nell’essenza e nella promessa: offrire soluzioni di arredo bagno di elevata qualità, ispirate ai concetti di sostenibilità e design italiano, esclusivamente attraverso canali online. Tra la pagine e i risvolti di questa storia, c’è anche la mano (senza dimenticare la testa e il cuore) di Adiacent.
Dopo aver supportato la definizione del modello di business, dal piano strategico a quello operativo, abbiamo dato il via al processo di Branding, mettendo a fuoco i valori da trasmettere. E non solo: i riflessi, i contorni e le immagini in cui specchiarsi, la storia prima e dietro di noi, la ricerca di un’epoca fuori dal tempo, in cui bellezza e armonia sono concetti oggettivi. Il risultato di questo processo è il manifesto del nuovo brand: in latino, per omaggiare un’età aurea che tanto ha lasciato in eredità all’arte e all’architettura.
Questo nuovo arredo, in ogni manifestazione, dovranno comunicare determinati concetti e valori, sempre insieme.
Bonus. Ben fatto. E soprattutto che fa bene: a te, all’ambiente, alla vita. Combinando design e materia, in perfetto equilibrio.
Omnibus. Per tutti. Perché vivere in un ambiente bello, che rispecchia davvero la tua personalità, è un diritto che ti appartiene.
Libertas. Possibilità di scegliere. Perché solo marcando stile e differenze, puoi raccontare al mondo chi sei, in ogni particolare.
Elegantia. Per stare bene. Un aspetto che non riguarda la moda, ma esprime il tuo stile con la concezione di bellezza che vuoi costruire.
Certus. La garanzia del tuo prodotto. Costruito per durare nel tempo, spedito per arrivare puntuale. Lavoriamo per te, ovunque tu sia.
Origo. La storia del tuo prodotto. Dov’è nato, com’è nato: ti raccontiamo ogni momento della filiera per offrirti trasparenza e qualità certificata.
A questo punto della storia, è chiaro come la scelta del Brand Name non sia stato altro che una conseguenza logica. Dalla sintesi di questi valori e dall’incontro di lettere piene è nato Boleco. Nome che evoca una figura autorevole e imperturbabile, consapevole della sua promessa, di evidente integrità, senza perdere in fascino e mistero. Tutte suggestioni che si sono riversate nel marchio del brand: sigillo visivo che richiama un’identità leggendaria, fuori dal tempo, elegante e fiera.
Il finale di questa storia è un nuovo inizio. Questo Boleco che si è stagliato al nostro orizzonte è solo il frutto di un processo creativo? Oppure Boleco esiste, è esistito davvero, tornerà ad esistere di nuovo? Abbiamo le vertigini. Ormai non siamo più certi di niente. È il momento di riavvolgere il nastro, di cercare nuove risposte. Buona visione.